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La Storia della Viareggio Bastia Viareggio

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Era una calda e assolata mattina di sabato 14 luglio del 1962 e l’ultimo bollettino meteo dell’Aereonautica Militare emesso alle 9 dava vento da nord ovest di 20 nodi alla Gorgona, mare mosso sotto costa e agitato al largo. Nella bella sede del “Club Nautico Versilia”  la direzione e l’organizzazione della gara, nel porto di Viareggio di fronte alla banchina est darsena Europa, armatori e tecnici delle imbarcazioni iscritte alla competizione, personale addetto alla conduzione e controllo della gara stessa, oltre ai militari della Capitaneria di Porto: nasceva la Viareggio Bastia Viareggio Gara Offshore di Motonautica.

Tra tutti i presenti c’era l’allora presidente del Club Nautico Franz Furrer che ascoltava perplesso dagli addetti delle condizioni meteo e chi gli chiedeva se fosse il caso di dare l’ordine per la partenza della gara.

Franz Furrer, svizzero naturalizzato italiano, erede di una dinastia del marmo, con la passione per il mare, la parola offshore l’aveva sentita per la prima volta nel 1961 negli Stati Uniti, durante quella che doveva essere una gara fra motor yacht :si trattava della terza edizione della “Around Long Island Marathon”, una competizione offshore appunto, dal termine inglese off-shore– (tradotto letteralmente: fuori costa/al largo),

Tornando in Italia nella tranquilla Viareggio, Furrer, aveva una sola idea in testa, creare anche qua una gara simile a quella a cui aveva assistito nella tecnologica e opulenta America.

In seno al Club Nautico Versilia, Furrer trovò subito l'appoggio di Federigo Landucci. Tra i cantieri nazionali invece i laziali Italcraft di Sergio Sonnino Sorisio e Navaltecnica di Attilio Petroni ed il geniale progettista italo-britannico Renato “Sonny” Levi,e tra la stampa anche la  nuova rivista "Nautica"  di Vincenzo Zaccagnino , insieme al quotidiano sportivo “Corriere dello Sport”.

Il percorso scelto fu la traversata del Tirreno, fra Viareggio e Bastia, quest’ultima principale porto della Corsica orientale, dopo un primo tratto lungo costa fino a Forte dei Marmi. Il giorno dopo ritorno diretto passando tra le isole di Capraia e Gorgona. La classifica sarebbe stata stilata per somma dei tempi dei due tratti.

Nonostante le condizioni meteo e con un ritardo di due ore sul tempo di partenza previsto, la gara ha finalmente inizio alle dodici in punto con nove imbarcazioni sulle diciannove presenti in porto.

Il via è parallelo alla diga foranea del porto e le unità  prendono il largo tutti insieme, mare al traverso con onda lunga verso una boa posta davanti a Forte dei Marmi.

La tappa di ritorno del giorno dopo, offrì poche novità rispetto all’andata. Infatti, il mare da affrontare era un’onda lunga di poppa, con una condotta non molto più semplice rispetto al mare di prua, che niente o poco cambiava nei risultati.

A’ Speranziella di Levi e Petroni entra nel porto di Viareggio domenica 15 Luglio 1962 al termine della prova di ritorno da Bastia
A’ Speranziella di Levi e Petroni entra nel porto di Viareggio domenica 15 Luglio 1962 al termine della prova di ritorno da Bastia

‘A Speranziella arrivava prima a Viareggio con una velocità media superiore a quella della altre concorrenti a circa 32 nodi di media ed un tempo totale di percorrenza di quasi mezz’ora più breve.

La gara venne replicata l’anno successivo sempre con la formula in due tappe da svolgersi in due giorni,  fino al 1965 quando il percorso si adeguò in un unica soluzione in un giorno come le altre  gare offshore negli Stati Uniti e Inghilterra.

Arrivarono altri protagonisti delle competizioni che poi diverranno pietre miliari non solo dello sport, ma del mondo nautico internazionale.

A Levi, Wynne e Bertram si aggiunsero così all’albo d’oro della gara Don Aronow pilota e costruttore dei suoi Donzi, Magnum e Cigarette, Don Shead progettista degli Enfield del campione inglese Sopwith, ma anche dei vari CUV monocarena che vinceranno titoli fra la fine degli anni settanta e la metà degli ottanta. Poi arrivò Fabio Buzzi, prima con i suoi piccoli catamarani costruiti dalla C&B che dominavano tutte le sottoclassi della C3, fino ai mostri frantuma record della classe regina, la 1, con il Red Iveco, Yellow Iveco, poi il Mededil dei napoletani Gioffredi e Di Meglio.

Chi vinceva questa gara aveva la certezza, oltre che della validità del progetto, anche del ritorno in termini di vendite nel mercato mondiale e tutto perché la VBV presentava un percorso che non aveva eguali al mondo.

Per trent'anni la VBV-Trofeo Elica d’oro, valevole per il Campionato Mondiale Offshore Classe 1, è stato il Trofeo più ambito per un qualsiasi pilota di categoria: nel 1992, in quella che fu poi la sua ultima edizione, come ricordato anche dallo storico del Club, Pio Zerbinati, venne instituito il Trofeo Angelo Moratti, valevole per la Coppa del Mondo Offshore e assegnato all'equipaggio Achilli Motor che compì il percorso di gara nel minor tempo.

Dopo 30 anni si  ricomincia!!!

Mer, 22 Giu 2022 © ViareggioBastiaViareggio
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